Miniraid 2005 – il tempo dei dubbi


Si sta avvicinando il momento di stringere per i preparativi per la mia gita e le mie certezze iniziano a vacillare: “ma non sarà una cavolata ?”, “cosa vado a fare via tutto da solo ?”, “e se poi qualcosa non va per il verso giusto ?”, “come sarà il tempo ?” e bla, bla, bla …
Ciononostante provo a non distogliermi dal proposito e mando avanti le cose … non è che non mi piaccia più l’idea di andarmene in giro 2 o 3 giorni tutto soletto, ma ormai anche realizzare i progetti più semplici ed accessibili mi costa una gran fatica (che brutta cosa l’incedere del tempo !!).
Comunque ho già provveduto al check-up del mezzo meccanico ed ho già definito a grandi linee il programma … a proposito, ho pensato di invertire il percorso, facendo prima tappa a Fano, poi a Sigillo ed infine a Gello. In queste località ho già contattato tre bed and breakfast (molto invitanti per la verità) e devo decidermi a confermare le prenotazioni che, una volta fatte, costituiranno per me un vincolo a non tergiversare più (lavoro permettendo …).
Devo anche preparare l’elenco delle cose da portarmi dietro, un elenco di cui ho già una sommaria idea e che deve essere assolutamente minimalista: non voglio mica trascinarmi dietro una sacco di roba inutile !
Beh insomma, in questo pendolo perenne tra tutto e il contrario di tutto (forse sì, forse no, forse forse, …) che mi contraddistingue, penso che alla fine mi farò ‘sto trip.

Non è la Champions e nemmeno lo scudetto, ma …


Mi distolgo dal mio progetto di vacanza per “celebrare” un evento a cui avevo ormai perso l’abitudine: l’Inter che vince qualcosa !
Riporto di seguito un estratto di un articolo della Gazzetta dello Sport che, a mio parere, ben sintetizza il sentire di noi interisti:

MILANO, 15 giugno 2005 – Missione compiuta. L?Inter vince la coppa Italia e sfata maledizioni e tabù. Basta “non vincete mai”, il coro di sfottò che negli ultimi anni accompagnava inevitabilmente i nerazzurri in ogni stadio d?Italia. L?Inter alza una coppa in una calda serata milanese di inizio estate. Va bene, non sarà la Champions League, tra l?altro neanche le somiglia, ma è comunque un buon viatico per successi futuri. Vincere è una piacevole abitudine, l?importante è cominciare. I nerazzurri non alzavano un trofeo da Parigi 1998, quando Ronaldo trascinò la banda Simoni al successo in coppa Uefa. Nomi antichi, sembra quasi preistoria: nel calcio, si sa, il passato si dimentica il giorno dopo.
La coppa Italia mancava dalla bacheca del club di via Durini addirittura dal 1982; per riconquistarla, per la quarta volta, c?è voluto lo specialista Mancini, al nono hurrà in questa competizione, sei da giocatore e tre da tecnico con altrettante squadre: Fiorentina, Lazio e adesso Inter. Adesso comincia il difficile. Le aspettative salgono, e il prossimo anno in casa Inter gli obiettivi saranno soltanto due: Champions League e scudetto. Per conquistarli Moratti adotterà la linea della continuità, l?unica percorribile. Dopo il successo parigino di sette anni fa in poco tempo cambiò interpreti e canovaccio e il film nerazzurro perse colore e diventò un malinconico bianco e nero. Adesso il generoso e appassionato patron nerazzurro ripartirà con due certezze: il Mancio in panchina, che, spesso criticato, ha risposto ottenendo un successo che era sfuggito ai tanti suoi precedecessori, tra l?altro ottenuto prediligendo il gioco: provando, sempre e comunque, a fare la partita. Contro ogni avversario. E poi Adriano. L?Imperatore nerazzurro. Su questa coppa Italia c?è impressa a chiare lettere la sua firma: all?Olimpico, nella gara d?andata, ha mostrato tutto il suo repertorio: gol di sinistro e di testa, giocate di potenza e di fioretto. Se l?Inter spera di aprire un ciclo di successi il brasiliano non può che essere il leader designato della squadra del prossimo futuro.

Miniraid 2005 – alcune idee di massima


L’idea di fare un “giretto” in solitaria con lo scooter quest’anno mi ha un po’ contagiato e per la verità non riesco a pensare ad altro.
Ho già preso appuntamento con il meccanico per il check-up del mezzo per il prossimo martedì ed ho ipotizzato di stare via 4 giorni (nientepopodimeno …): per conciliare tutte le varie esigenze lavorativo-familiari ecc., il periodo più indicato pare essere quello che va dal 30 giugno al 3 luglio 2005.
L’idea è quella di dedicare le prime due giornate ad alcune bellezze naturali del Centro Italia, facendo tappa presso il Parco delle Foreste Casentinesi il primo giorno, mentre il secondo giorno potrei spingermi verso il Parco del Monte Cucco. Il terzo giorno invece penso di “defluire” sulla costa marchigiana (Fano ?).
In generale penso di dedicare la mattina per i trasferimenti, da effettuarsi in grande relax e con un occhio attento al paesaggio. I pomeriggi intendo invece utilizzarli ad approfondire la conoscenza delle “sedi di tappa” e delle vicinanze.
Per quanto riguarda l’ospitalità mi sono orientato verso i bed and breakfast; da alcune sommarie ricerche su internet ho già individuato le possibili destinazioni per le prime due giornate: il “Relais Il Fienile” ed il “Residence Albarosa” … se son rose fioriranno.
Una volta che avrò definito più precisamente itinerario e programma, è opportuno stilare l’elenco delle cose che mi serviranno e che mi dovrò portare dietro (ovviamente non troppa roba).
Alla prossima …

Svegliati Ned !


Proprio l’altra sera, mentre ritornavo da una visita medica utilizzando i colli bolognesi per ritornare a casa sul mio fedele kymco dink 150, ho avuto la “brillante” idea di fare un giro in solitaria sul mio scooter questa estate. Ora non si tratta certo di un’ipotesi così singolare né tantomeno eroica, ma vista dal mio punto di vista di persona ormai cronicamente pantofolaia può apparire come un progetto avventuroso stile easy rider.
Tanto per non lasciare spazio alle illusioni, ho in mente di stare in giro non più di una settimana e, visto il mezzo (immatricolato nel ’98), non mi sono immaginato mete particolamente lontane ed esotiche, tipo diarios de la motocicleta per intendersi. Direi di restare nel raggio di 200-300 chilometri da casa. Nei prossimi giorni voglio definire il periodo ed il possibile itinerario.
Fantasticando mi è poi venuto in mente di testimoniare e documentare l’impresa (si fa per dire) tramite il mio weblog, che da lungo tempo era ormai inutilizzato: dato che comunque l’avevo battezzato “diario di bordo”, l’abbinata mi è venuta spontanea.
Per ora è solo fantasia, ma vediamo se – avendolo scritto – riuscirò a portare in porto questo piccolo progetto …

Armageddon …

Il mio rientro dalle ferie estive ha coinciso con un notevole ridimensionamento delle temperature che ci hanno accompagnato per tutta questa calda estate, e ne sono lieto. Ora, e’ ben lungi da me l’idea di riproporre il tema nazional-popolare del caldo eccezionale di quest’anno, anche perche’ nella precedente occasione in cui l’ho fatto sono stato cazziato per l’ovvieta’ e la banalita’ del commento, che – mi e’ parso di capire – non aveva l’humus per suscitare una discussione.
E allora, diligentemente e nel rispetto dell’etica dei blog (a proposito, come si chiama ? Forse blogtiquette ?), provo a sottoporre il ben piu’ alto tema che mi e’ stato suggerito dell’ “abitudine all’eccezionalita’”.
Mi si dice, infatti, che quello che ripugna e’ il soggiacere a questo susseguirsi di eventi straordinari (quali, ad esempio, le temperature di questa estate), meravigliandosi di volta in volta, senza soffermarsi a capire che il tutto e’ dovuto alle scellerate azioni dell’umanita’ (o per meglio dire di quella piccola parte di essa che ne ha il potere) che stanno mettendo a repentaglio il nostro pianeta. E senza intervenire o agire in alcun modo !
Mi sono spesso chiesto se l’eccezionalita’ di un evento e’ un fatto esclusivo dei nostri tempi oppure no. Premesso che sono assolutamente convinto che l’intervento dell’uomo e’ spesso nefasto nei confronti della natura, mi chiedo: ma siamo cosi’ sicuri che i grossi eventi negativi siano solo nostra prerogativa ? Non puo’ essere che siano sempre accaduti anche in passato, ma che di essi si abbia cattiva memoria ?
Ribadisco di non volere in alcun modo sottovalutare gli effetti dell’azione dell’uomo sull’ecosfera, ma ho comunque l’impressione che buona parte di questo scarto derivi dalla diffusione delle informazioni, oggi a livello planetario e in passato molto piu’ circoscritto. E questo non necessariamente riferito solo alle “catastrofi ecologico-naturali”, ma piu’ generalmente a tutti i fatti “terribili”.
Non so se e’ vero che siamo ormai assuefatti alle tragiche eccezionalita’; mi pare in verita’ che oggi vi sia una consapevolezza decisamente piu’ diffusa.
Magari mi sbaglio …

Non esistono piu’ le mezze stagioni.

E’ uno dei piu’ comuni metodi per rompere il ghiaccio ed intavolare un discorso con qualcuno: che freddo fa quest’anno (d’inverno) oppure che caldo fa quest’estate. Certo e’ che quest’ultima affermazione quest’anno sembra non essere soltanto un luogo comune. La mia personale percezione e’ di una sofferenza del caldo decisamente superiore a quella consueta e di questo do due spiegazioni: in primo luogo ho l’impressione che l’incedere dell’eta’ ci renda meno in grado di tollerare gli eccessi: non so gli altri, ma io caracollo arrancando da un’ “aria condizionata” all’altra, mentre qualche anno fa saltavo i fossi per la lunga, come si dice dalle mie parti. In secondo luogo (last but not least) quest’anno le temperature sono veramente eccezionali (leggo che a Milano si e’ raggiunto il picco di tutti i tempi: 40,33 gradi!), ma quello che mi sembra aggravi le sensazioni di calore e’ la durata – senza tregua – di questo stato di cose: e’ da giugno che non ci sono pause.
Mi salta all’occhio anche la situazione dei ghiacciai; il loro ritrarsi cosi’ marcato appare decisamente preoccupante e mi pare di aver letto che molti impianti per lo sci estivo sono stati chiusi per mancanza di “materia prima” … gulp ! speriamo bene.
E cosa dire del black-out? Quest’anno, per la prima volta che io ricordi, ho vissuto questa esperienza e per fortuna l’aria condizionata in ufficio e’ mancata solo per un’ora e mezza, perche’ tutti quanti stavamo gia’ boccheggiando vistosamente.
Ma con questo cosa voglio dire ? … Non lo so, ma c’ho ragione e i fatti mi cosano !

P.S. Approfitto per ringraziare coloro che hanno lasciato commenti sui miei precedenti post. Ero piuttosto scettico sui blog, ma mi sto rapidamente ricredendo. Grazie ancora per ieri.

L’estate del 2003 …

Quando ho attivato questo mio spazio, avevo l’intenzione di utilizzarlo per scrivere di ferie e vacanze … divertimento comunque.
Questi primi giorni di agosto di questa estate, contraddistinta peraltro da un caldo eccezionale e fuori dalla norma (fin dal mese di giugno), si stanno decisamente “opponendo” a questi miei buoni propositi e mi stanno piuttosto indirizzando verso scenari di “sfighe” che, a quanto pare, caratterizzeranno la mia estate del 2003.
Ora non voglio occupare questo spazio, che magari ogni tanto viene anche visitato da altri, parlando delle mie iatture … certo e’ che in questo momento sono piuttosto sotto pressione e sento il bisogno di scriverlo su questo mio diario.
In un paio di giorni ho avuto notizia che:
1> la mamma subira’ un’operazione piuttosto seria la settimana di ferragosto (precisamente il giorno 11);
2> il babbo ha una lesione al polmone che lo obblighera’ a sedute di chemioterapia.
Una bello scenario, non c’e’ che dire !
Ripromettendomi di non abusare di questi argomenti e senza augurarlo a nessuno, voglio solo dire che passare nei reparti di oncologia i giorni che di solito si dedicano alla preparazione delle valigie e alla progettazione dei giorni di vacanza e’ un’esperienza che lascia il segno.
Ma, “gambe in spalla e pedalare” e vediamo di riassestare al meglio questa estate del 2003 …
Hasta la vista, Hermanos (speriamo si dica così …)

Finalmente ho anch’io un Blog (me ne faro’ qualcosa ?)


Dopo averne sentito parlare da tanto tempo, finalmente approdo anch’io nel meraviglioso (si fa per dire) mondo dei Blog. Questi ultimi sono attualmente considerati molto trendy; l’idea di un log (ovvero una lista di eventi) sul Web ha attecchito molto, anche se talvolta puo’ essere usata in maniera anche abbastanza stucchevole: un mio amico – estremizzando il concetto – li identifica come “luoghi” in cui molti blogger comunicano, ad esempio, i fatti relativi alla frequentazione del proprio bagno.
Personalmente l’ho presa a pretesto per compilare un Diario delle mie vacanze estive, cosa che gia’ da tempo ho l’abitudine di fare per i miei viaggi: di solito si tratta di diari fotografici, di cui potete eventualmente trovare traccia tramite il mio Sito, denominato Guerrini.org, il cui link e’ qui disponibile.
A proposito di quest’ultimo, mi piacerebbe che potesse ospitare un data-base per tutti coloro che si fregiano del cognome Guerrini, con informazioni generali (tipo l’origine del nome, come pure eventuali notizie araldiche, ecc.), ma anche con dati personali (indirizzi, altre informazioni anagrafiche, ecc.) che (con il massimo rispetto della privacy, per carita’) possano consentire di effettuare ricerche sui “Guerrini”, anche con implicazioni genealogiche.
Non so, forse sono solo fuori di cabeza ma, in ogni caso, “se son rose fioriranno…”.
Comunque, tutti i contributi sono bene accetti ed anzi, auspicati.
Buon proseguimento e … alla prossima !
Riferimenti: visita Guerrini.org